Vorrei anch'io una poetessa come Gabriella Sica a commemorarmi
L'autrice romana, dolce e sentimentale, ha dedicato 44 poesie all’amico Valentino Zeichen e ora le ha raccolte in un piccolo libro
Prego di avere anch’io, quando verrà il momento, una poetessa pregiata e devota come Gabriella Sica a commemorarmi. “Che tu potessi tu anche tu morire / neppure ci si pensava / vecchio ragazzo solo e a zonzo / con gli amici i vecchi ragazzi / per la tua bella Roma di sempre / immortale com’eri già da vivo”. La poetessa romana ha dedicato 44 poesie 44 all’amico Valentino Zeichen e ora le ha raccolte in un piccolo libro, “Tu io e Montale a cena” (Interno Poesia), pieno di amici e di ammirazione, di nostalgia e appunto di inviti a cena, così essenziali per il poeta leggendario e tuttavia poverissimo (classico caso di “carmina non dant panem”). Gabriella è dolce e sentimentale, stilisticamente più vicina a Caproni e forse a Sbarbaro che non a Zeichen “maestro dell’antidolore”. Dolce e però esatta visto che leggendola otteniamo anche l’ultimo indirizzo dell’amico: “… al Verano / dal viale si sale ultimo piano / Riquadro 67 Gruppo 2 Terza fila n. 7”. Prego di avere anch’io, quando verrà il momento, una poetessa come Gabriella Sica a commemorarmi (ci vorrà un miracolo: non frequento i poeti, detesto i gruppi, diserto le tavolate).