Un governo escatologico
Ovvero un esecutivo che studia i modi più efficaci per mettere la parola fine all’industria italiana
Come definire questo governo? Io lo definisco comunista, ma tanti credono obsoleto l’aggettivo, ritenendolo valido solo per Stalin, Lenin, Mao e consimili megacriminali (mentre la mia accezione coinvolge chiunque sia nemico della proprietà privata e dunque della libertà personale). Allora lo definisco escatologico. Parola suggeritami dalla mostra personale di Andrea Chiesi intitolata “Eschatos”, fino al 15 novembre alla galleria NM Contemporary del Principato di Monaco. L’eccellente pittore modenese vi espone tele raffiguranti fabbriche dismesse, officine abbandonate, capannoni invasi dalle erbacce… Poesia della deindustrializzazione, di qualcosa che nella realtà extra-artistica non significa bellissimi quadri bensì bruttissimi licenziamenti. “Eschatos” in greco significa “ultimo” e l’escatologia è lo studio delle cose ultime, finali, e perfetti sono gli opifici svuotati e sfondati di Chiesi per rappresentare un governo (degna espressione di uno schieramento politico-culturale) che studia i modi più efficaci per mettere la parola Fine all’industria ossia al benessere italiano.