I peggiori nemici del Natale si trovano nelle chiese
Alla Cappella de’ Pazzi per tutto il periodo natalizio avremo una grossa ziqqurat, opera di Wolfgang Laib. Come sostituire il cristianesimo col panteismo, proprio nei giorni in cui Dio si fa uomo
I peggiori nemici del Natale si trovano nelle chiese. A Firenze quattro fra cappelle e celle conventuali sono state spalancate alle opere di Wolfgang Laib, artista tedesco di tendenza minimalista-orientalista ossia nichilista, e così alla Cappella de’ Pazzi, sotto lo sguardo costernato degli apostoli di Luca Della Robbia, per tutto il periodo natalizio avremo una grossa ziqqurat, simil-piramide in Mesopotamia dedicata a divinità come la dea Ianna, colei che nella saga di Gilgamesh si impegna molto per andare a letto col suddetto eroe. L’arcivescovo tace, i frati tacciono, eppure la mostra è antinatalizia, anticristiana (oltre che ovviamente antiitaliana), fin dal titolo: “Without Time, Without Place, Without Body”. Proprio nei giorni in cui Dio si fa uomo, si fa corpo. Qualcuno si è lamentato ma non uomini di Dio per leso Natale bensì amanti dell’arte per leso Brunelleschi (l’ottuso piramidone giallo aggredisce, parassitizza, soffoca l’ambiente disegnato dal sommo architetto). Eppure il curatore Sergio Risaliti è molto esplicito: “L’arte di Laib si offre come risposta alla ridefinizione dell’umanesimo in una prospettiva non esclusivamente antropocentrica”. In altre parole: Laib lavora per sostituire il cristianesimo col panteismo. A Natale. In una chiesa. In mezzo a uomini dal “cuore perverso e senza fede che si allontanano dal Dio vivente” (Ebrei 3,12).