La folla di Twitter è il peggio
Mi danno del fascista e del fascioqualcosa. Ma questi non sono capaci di distinguere Farinacci da Finkielkraut, Bombacci da Baudelaire, Starace da Scruton, Interlandi da Qoelet, Mussolini da Mosè
Seneca, maestro Seneca, hai ragione, “la folla è la prova del peggio”, e i social sono la folla contemporanea e su Twitter mi danno del fascista e del fascioqualcosa perché costoro sono disperatamente illiberali (dare del fascista a qualcuno significa invocare la censura, pretendere la mordacchia, consentire a Tomaso Montanari di buttarlo nel calderone di CasaPound) e disperatamente ignoranti, non conoscendo la differenza tra un fascista e un conservatore, tanto profonda da divenire antitesi: il fascismo è sociale e io sono un antisociale. Inoltre il fascismo è hegeliano e io sono cristiano ma qui bisognerebbe almeno sapere che esiste un libro intitolato “Lineamenti di filosofia del diritto”. Prima di dare del fascista a qualcuno bisognerebbe anche avere una vaga idea di quello che c’è scritto nel Manifesto di Verona, carta fondante della Repubblica di Salò, mentre questi non sono capaci di distinguere Farinacci da Finkielkraut, Bombacci da Baudelaire, Starace da Scruton, Interlandi da Qoelet, Mussolini da Mosè. Seneca, questi sono la stessa folla che ai tuoi tempi, al Colosseo, faceva pollice verso, solo che adesso digita malignità sugli schermini: varianti dell’eterno peggio.