Lasciatemi divertire con l'arte, ora che manca pure la libertà di passeggiare
Gli amanti della libertà leggano Carole Talon-Hugon. Anche se dell’arte non gliene frega niente
Gli amanti della libertà leggano “L’arte sotto controllo. Nuova agenda sociale e censure militanti” di Carole Talon-Hugon (Johan & Levi). Anche se dell’arte non gliene frega niente. Perché la libertà è una e i nemici della libertà sono i nemici di tutte le libertà. La libertà è una mentre l’elenco delle nuove censure, raccolto nel libro, è ormai lunghissimo: quelle famose recentemente subite da Balthus, Schiele (in copertina), Waterhouse, e molte altre. Io devo aggiungerne una freschissima: la richiesta di censura social nei confronti del “Martirio di San Simonino”, impressionante dittico di Giovanni Gasparro, il piccolo principe della nuova arte sacra accusato di antisemitismo da chi non tollera l’esistenza di un cattolicesimo preconciliare. Mentre, scrive la studiosa francese, “la critica d’arte esige la sospensione dei nostri atteggiamenti morali”. Sennò l’arte finisce strumentalizzata, piegata a propaganda, rimpicciolita e sconfitta: “Le arti visive non potranno mai competere con il fotogiornalismo. Gli choc emotivi collettivi provocati dal reportage fotografico sono di gran lunga più forti di quelli prodotti dalle opere d’arte”. “L’arte sotto controllo” mette una gran voglia di “art pour l’art”, meravigliosa invenzione del Romanticismo francese (Constant-Cousin-Hugo-Gautier). Voglia di ripetere con Palazzeschi “E lasciatemi divertire!”. Voglia di riprendersi la libertà di fantasticare, nei giorni in cui manca pure la libertà di passeggiare.