Appena dovessi sentire le note della tracotante “Bella ciao”, darò massimo volume agli impianti di casa riproducendo tre brani
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Nel mio borgo del centro di Parma di comunisti non credo ne vivano (i comunisti vivono nei media e in alcune facoltà universitarie) ma alle 15 prenderò ugualmente le mie precauzioni: finestre chiuse e, appena dovessi sentire le note della tracotante “Bella ciao”, massimo volume agli impianti di casa. Playlist brevissima, tre brani. Prima il “Gloria in excelsis Deo” (II-III secolo), per protesta contro un governo che proibisce i riti cattolici e consente quelli partitici. Quindi “Movementt” di Emma-Jean Thackray (2020), per protesta, enfatizzata dalle due T, contro la presente privazione della libertà di movimento (festeggiare una liberazione durante la più grande reclusione collettiva della storia è un insulto alla ragione). Infine il “Juditha Triumphans” di Vivaldi (1716), inno ideale della Repubblica di San Marco, siccome per i cristiani il 25 aprile è per l’appunto San Marco. A questo punto vedrò il Leone Alato aprire il libro con la zampa e miracolosamente parlare: “Pax tibi Marce, evangelista meus”. Pace anche a voi, amici miei.