Il cristianesimo è la religione più carnale
Agli italiani senza Dio che oggi non sopportano i cattolici per il loro ostinato bisogno di contatti fisici, messe, comunioni, processioni, effusioni
Per capire, annusare, toccare il cristianesimo si leggano le pagine 26-27 del libro di Giancristiano Desiderio, “Scritti selvaggi” (Rubbettino). “In uno dei vicoli più stretti davanti a me c’era un’auto ferma che cercava di passare e strombazzava...”. E’ la descrizione della festa patronale di Sant’Agata de’ Goti, nel Sannio. “Alla guida c’era un signore di mezz’età capitato là o per sbaglio o per castigo, quando due ragazzine vestite come zoccole avanzavano e ridevano e si mostravano e con la loro vitalità intralciavano ancor più il vicolo che sulla sommità faceva vedere la statua del Santo portato in processione e ondeggiante. Il signore suonava per passare e le ragazzine giunte all’altezza del finestrino dell’automobile si fermarono, alzarono le gonne e dissero: ‘’O zi’, ‘a sapite a chesta?’ (Zio, questa la conoscete?)”. Una scena degna di Giambattista Basile che mi ha ricordato la Potta di Modena, osceno bassorilievo sulla fiancata del Duomo emiliano... Agli italiani senza Dio che oggi non sopportano i cattolici per il loro ostinato bisogno di contatti fisici, messe, comunioni, processioni, effusioni (“Finite le preghiere, ci salutiamo l’un l’altro con un bacio”, scrisse San Giustino martire), bisogna ripetere che il cristianesimo è la religione più carnale, e che se vogliono una religione tutta spirituale ecco pronti buddismo e Dalai Lama, senza Dio come loro.