Alla prenotazione preferisco l'occasione
C'è chi prenota tutto in anticipo. Io se devo andare a Milano vado in stazione e prendo il primo treno. E non so ancora dove mangerò stasera: di sicuro non in un ristorante con la fila o il doppio turno
Due diversi modi di vivere: la vita su prenotazione e la vita su occasione. Sento di gente che prenota il barbiere, il treno, l’albergo, gente che prenota il ristorante da una settimana all’altra (prima del virus anche da un mese all’altro), e le vacanze da un anno all’altro. Gente che a settembre si organizza per il Capodanno, gente che fa l’abbonamento a teatro, gente ligia al calendario della raccolta differenziata. Io passo in bicicletta davanti al mio barbiere, se non c’è nessuno entro, se c’è qualcuno ripasso un altro giorno. Se devo andare a Milano vado in stazione e prendo il primo treno che passa. Se devo dormire in albergo apro Trivago quando mi viene sonno. Non so ancora dove mangerò stasera: di sicuro non in un ristorante con la fila né in uno di quelli col doppio turno, tipo mensa di fabbrica. Mai fatto un giorno di vacanza in vita mia, e comunque programmare viaggi in là nel tempo è un atto di presunzione al limite dell’empietà: siamo nelle mani di Dio, non della nostra agenda. Orazio mi ha insegnato a cogliere l’attimo. Il Belli che “la morte sta anniscosta in ne l’orloggi”. Luca Carboni la dolcezza del vivere “a mezze giornate”. Non è facile ma la vita è un’occasione troppo bella, è un peccato farla cadere dentro un ingranaggio. Che possa usare sempre di più l’automobile (nel trasporto collettivo si diventa bestiame), frequentare sempre di meno le Ztl, trovare sempre un tavolo all’ultimo momento.