L'Italia del 2020 è un deserto oscuro senza santità
A Montefalco dove ti voltavi trovavi un eroe della fede, un esempio, una luce. Io vivo in un presente privo di riferimenti, cara Santa Chiara
Santa Chiara da Montefalco, in un libro sulla tua vita, appunto “Chiara da Montefalco” (Fede & Cultura), scopro che pur non essendo Assisi il tuo angolo di Umbria pullulava di Santi. Scrive Marino Pagano: “Oltre a Chiara, alla sorella Giovanna (1251-1291) venerata come beata, e alle tre monache del monastero di Santa Croce, beate, coeve e seguaci della santa (Illuminata, Chiarella e Bartolomea), si ricordano il venerabile agostiniano fra’ Anselmo (vissuto nel Quattrocento) e tre cappuccini: il venerabile fra’ Silvestro Baratta della villa di Turri (vissuto tra il Cinquecento e il Seicento), fra’ Mattia laico (morto nel 1630) e il sacerdote Alessandro (morto nel 1631)”. E poi ci furono un San Fortunato, un beato Angelo, non so quanti frati e preti entusiasti... A Montefalco dove ti voltavi trovavi un eroe della fede, un esempio, una luce. Io vivo in un deserto oscuro, privo di riferimenti, Santa Chiara. Vivo nell’Italia del 2020. In un altro piccolo libro della stessa casa editrice, “Gli strani casi. Storie sorprendenti e inaspettate di fede vissuta”, Aldo Maria Valli racconta le gesta esemplari di una trentina di cristiani viventi. Sono uomini e donne, giovani e vecchi sulla strada della santità: non ce n’è uno italiano, Santa Chiara.