La miglior vendetta contro le notizie è vivere bene
A leggerti sembri depresso, mi dicono. Difficile non dare questa impressione: scrivo dopo aver letto le notizie... E allora oggi invece di leggere i giornali leggo la mia vita
A leggerti sembri depresso, mi dicono. Difficile non dare questa impressione: scrivo dopo aver letto le notizie... E allora oggi invece di leggere i giornali leggo la mia vita. Qui le cose vanno molto meglio. Mi è arrivato il pacchetto del cravattificio siciliano Graffeo, una cravatta di maglia di seta verde che sono bramoso di sfoggiare. Ho gustato la cucina rinascimentale di Romano Tamani nel castello medievale di Felino: la faraona con uva, arancia, mostarda, melagrana e menta mi ha fatto sentire un Gonzaga. Ho ammirato “Vita, morte e miracolo alla Mesola”, il nuovo quadro di Nunzio Paci, tre cervi fiabeschi nella riserva di caccia ducale, e mi sono sentito un Estense... Ho fotografato il culo della naiade del Gruppo del Sileno nel Parco Ducale di Parma, immaginando di essere l’abate Frugoni che qui declamava endecasillabi erotici alle damine di corte... Mi sono fermato davanti ai diamanti del Palazzo dei Diamanti, a Ferrara: irradiano opulenza ed energia. Ho bevuto una magnum di Lambrusco di Sorbara Paltrinieri: magnum, Lambrusco, Sorbara, Paltrinieri, tappo a corona, rifermentazione in bottiglia, servito freddo, sette mosse per arrivare al settimo cielo. Ascoltando per tutto il tempo “La vie en rose” nella nuova versione di Thomas Dutronc: “When you kiss me heaven sighs...”. Si prenda nota: la miglior vendetta contro le notizie è vivere bene.