Contro il sequestro dei pennelli
Se venisse approvato il ddl Zan-Scalfarotto per limitare la libertà di espressione in materia di omosessualità, c'è chi come Giovanni Gasparro rischierebbe di essere martirizzato
San Pelagio di Cordova, perdonami ma non sapevo nemmeno della tua esistenza, figuriamoci dei sanguinosi dettagli, fino a quando l’impavido Giovanni Gasparro, nel giorno della tua festa, non ha postato sui social la foto del suo ultimo quadro: “San Pelagio di Cordova, martire della purezza, martirizzato dall’emiro musulmano e sodomita Abd al Rahman III”. Arte estrema ed estremamente pericolosa, che potrebbe condurre al martirio pure lui, se venisse approvato il ddl Zan-Scalfarotto contro la libertà di espressione in materia di omosessualità. Gli ho manifestato la mia preoccupazione: a noi cristiani Gasparro ci serve libero di dipingere (con la nuova legge rischierebbe fino a un anno e sei mesi di reclusione). Dal suo eremo pugliese il monaco laico della nuova arte sacra mi ha risposto imperturbabile: “La patente non possono togliermela”. Fra le varie torture escogitate dagli emiri odierni per schiacciare chi condivide le parole della Bibbia sulla sodomia pare ci sia il ritiro della patente, senonché Gasparro, fedele a uno stile di vita improntato alla massima sobrietà, tutto pittura e preghiera, la patente non la possiede. San Pelagio di Cordova, proteggi il tuo devoto, fa’ che Zan e Scalfarotto non inseriscano nella lista dei tormenti anche il sequestro dei pennelli.