Cencansi correttori di bozze per Giorgio Agamben
In "Idea della prosa" c'è quello che considero un errore pesante: non può essere che colui che si è speso contro il confinamento a scopo sanitario si lasci andare a romanticherie sul comunismo
Che gli amici di Quodlibet, solitamente molto scrupolosi, d’ora in avanti controllino meglio le bozze di Giorgio Agamben. Nel suo ultimo libro, “Idea della prosa”, c’è un errore pesante: “Saper afferrare le stelle che come lacrime cadono dal firmamento mai sognato dell’umanità è il compito del comunismo”. Escludo che il filosofo capace di parole coraggiose e preziose contro il confinamento, il biopotere, la trasformazione della salute da diritto a dovere, abbia composto una simile romanticheria in favore di una dittatura ben peggiore di quella sanitaria, ossia del comunismo che per privare della libertà milioni di persone non ha avuto certo bisogno di pandemie. Agamben ha recentemente scritto contro la trasformazione della medicina in religione: possibile si sdilinquisca per un sistema che piega l’economia in una prospettiva escatologica? Non credo. Dunque cos’ha scritto davvero? Glielo chiedano gli amici di Quodlibet. Io ho una mia ipotesi, al posto di “comunismo” ci starebbe benissimo la parola “astrologia”: “Saper afferrare le stelle […] è il compito dell’astrologia”. Ed ecco a voi il Mago Agamben.