Chi ama la libertà e la sapienza non si iscriva a filosofia
Buone ragioni per stare lontani da quelle scuole di sottomissione e conformismo che sono le facoltà di lettere e filosofia
Chi ama la sapienza non si iscriva a filosofia. Faccia come Socrate, Spinoza, Croce, Jünger, Evola, Emo, Gómez Dávila, non si laurei, oppure studi giurisprudenza come Valery, Sgalambro, Sossio Giametta o ancor meglio ingegneria come Wittgenstein. Chi ha la passione per la libertà che dicono avesse Giulio Giorello (purtroppo non l’ho mai conosciuto), stia lontano da quelle scuole di sottomissione e conformismo che sono le facoltà di lettere e filosofia: Giorello è morto e i professori che impongono tesi su Deleuze o Derrida sono vivi.
“La libertà è un valore molto sopravvalutato” ha scritto su Facebook un neo professore associato dell’università di Parma, confermando da una parte il sistema schiavistico che domina impunito in aule e commissioni, dall’altra il maggior zelo censorio delle nuove generazioni accademiche.
Chi ama la sapienza e non l’ambientalismo, l’animalismo, il femminismo, l’immigrazionismo, l’omosessualismo, lo statalismo, non si iscriva a filosofia, in questi giorni di iscrizioni universitarie. Chi crede nella libertà di pensiero non cerchi di insegnare a carico del contribuente ma di diventare Privatdenker come Cioran e Ceronetti e come prima di loro Kierkegaard e Thoreau. Loro sì amanti della bellissima Sophia.