Preghiera
Il drago da passeggio di Carlo Mollino
Capodanno 1964. Il designer torinese presenta agli amici il suo nuovo animale da compagnia. Il draghetto di carta plissé come sostituto del cane da signora, da grembo o da borsetta
Carlo Mollino oltre che un genio poliedrico era un genio scherzoso, come dimostra un piccolo libro d’arte pubblicato da De Piante Editore: “Del drago da passeggio”. Il testo consiste nella presentazione del suo drago da passeggio ai pochi, felici amici che lo ricevettero in regalo per il Capodanno 1964.
Le foto sono le classiche foto di Mollino, ossia donnine poco vestite e molto seppiate, tendenzialmente callipigie, qui aventi al guinzaglio il draghetto di carta plissé, decorato dallo stesso inarrivabile architetto-designer. Mollino, oltre che un genio scherzoso, era un genio graffiante e scrive che il suo drago può sostituire “il cane e particolarmente il cane da signora, il pechinese, forse il più cretino e disgustoso del creato”.
Negli anni Sessanta il cagnetto, da grembo o da borsetta, era dunque una prerogativa femminile mentre oggi le disgustose bestiole possono far capolino anche dal borsone di soggetti all’apparenza maschili. Che poi nel tempo del virus cinese i cani pechinesi risultano perfino più ripugnanti del solito: che il drago di Mollino li incenerisca tutti.