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Preghiera

Per chi ancora cerca Dio leggere Calasso è meglio di niente

Camillo Langone

Nel suo “L’innominabile attuale”, l'atore-editore dà speranza a chi ha ancora sete di “ciò che un tempo fu chiamato divino, sacro, santo”. E propone di praticare “la contemplazione, la conoscenza, l’arte”

Moriremo gnostici? Proprio nei giorni in cui la Chiesa alza la bandiera bianca, Roberto Calasso manda in libreria “L’innominabile attuale” in una nuova edizione (ovviamente Adelphi) munita di postilla preziosissima. Proprio nei giorni in cui la Chiesa si arrende al mondo (spero solo la Chiesa terrena, altrimenti il “non praevalebunt” di Matteo 16,18 non sarebbe vero), Calasso lancia una scialuppa verso chi continua ad avere sete di “ciò che un tempo fu chiamato divino, sacro, santo”, e che in questa società non può esistere se non in “versioni contraffatte”.

 

Chiarito che un’altra società non ha nessuna possibilità di attuarsi, e che il virus sta accelerando un processo di soffocamento dell’individuo già in atto, l’editore-pensatore propone di praticare “la contemplazione, la conoscenza, il piacere, l’arte” e un metodo: l’autoiniziazione. Per chi ha bisogno di religione, è deludente. Ma è meglio che niente, in questo niente.

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