Preghiera
Ravvedetevi, voi che bevete champagne
I bevitori di champagne sono saccenti e classisti. Gonfi, non spumeggianti. Si pentano della loro vuota superbia, dissolvano la loro boria passando al lambrusco
I bevitori di champagne si assomigliano tutti. Sono saccenti e classisti, senza sapere altro che i nomi di qualche marca famosa e senza avere classe. Sono più spocchiosi di un liberal americano, sono convinti di essere superiori ai bevitori di Franciacorta che a loro volta sono convinti di essere superiori ai bevitori di prosecco (persone di gusti semplici che almeno non si sentono superiori a nessuno).
I bevitori di champagne non sono spumeggianti, sono gonfi. Le loro bottiglie non mettono allegria ma falsa eccitazione. Le loro etichette non annunciano Dioniso ma Invidia. I loro bicchieri non sanno di frutti o di fiori bensì di lieviti, ossia di funghi, e i funghi vivono di morte.
I bevitori di champagne sono tanti, sono troppi, per il vigneto italiano sono peggio delle tignolette, e continuano a proliferare nonostante il virus (su internet, ecco la notizia, anche nel 2020 nella ricerca per denominazione al primo posto c’è “champagne”). Si ravvedano i bevitori di champagne, si pentano della loro vuota superbia, dissolvano la loro boria passando al lambrusco (o al raboso frizzante).