Non ho nulla da spartire con chi elogia il Lambrusco (e lo spritz) senza sapere niente
Giovanni Giaccone ha della più antica famiglia di vitigni italiani una visione così ristretta e confusa
Nessuno osi apparentarmi a Giovanni Giaccone, autore di “Dandismo alcolico. Meditazioni sul bere consapevole”. Mai avrei aperto un libro così intitolato (se davvero sei un dandy non lo dici in copertina) e così pomposamente sottotitolato. Ma ho dovuto dargli un’occhiata siccome mi hanno detto che vi si elogia il Lambrusco. Ne ho letti di elogi del Lambrusco, uno più disinformato e disinformante dell’altro. Compreso questo di Giaccone secondo il quale il Grasparossa è più fresco del Sorbara, e il Salamino è più dolce non ho capito di cosa. Consultando gli scaffali di quale discount l’autore è giunto a simili conclusioni? Del Lambrusco che è un mondo, una realtà vasta e ramificata (la più antica famiglia di vitigni italiani!), ha una visione ristretta e confusa, orba di intere tipologie, varietà, province, Parma, Mantova, il Lambrusco Maestri, il Lambrusco Viadanese… E nessuno osi apparentarmi con chi scrive “non ho niente contro chi beve lo Spritz, assolutamente imperdibile nel Nord-Est italiano”: lo spritz è assolutamente da perdere, ovunque, e non si dice Nord-Est, si dice Veneto (oppure Triveneto, Tre Venezie).