preghiera
Che parassiti gli artisti che vivono alle spalle delle cattedrali italiane
Penso a Palermo e Prato, in questi giorni umiliate e strumentalizzate dalle opere di Lorenzo Quinn e Antony Gormley: si approfittano di una Chiesa in decomposizione
Dio ci liberi dagli scultori saprofiti, dagli artisti che, come funghi tossici, vivono a spese delle cattedrali italiane. Da coloro che collocano opere insignificanti davanti a edifici sacri millenari, riducendoli a fondale. Non sollevo la questione del Duomo di Pietrasanta: nella capitale della scultura le statue in piazza, pur invadenti, hanno se non altro un’attenuante. Penso alla Cattedrale di Palermo, in questi giorni umiliata, con la complicità dell’arcivescovo, dalle insulse manone di Lorenzo Quinn: una specie di installazione con un titolo in inglese affinché lo stupro del contesto sia finanche linguistico. Penso al Duomo di Prato, in questi giorni strumentalizzato dall’uomo in ghisa di Antony Gormley, artista meno dozzinale di Quinn e però stavolta saprofita pure lui. Questi maramaldi si approfittano di una Chiesa in ritirata per non dire in decomposizione, incapace di difendersi dai parassiti… Fuori i mercanti dal tempio e via gli scultori davanti al tempio!