Nelle incisioni di Gustave Dorè è evidente come il Testo sia creazionista, maschilista, antimisericordioso in lungo e in largo, antianimalista, addirittura infanticida
Distinguo i libri da notte dai libri da giorno: quelli da giorno non posso leggerli a letto altrimenti mi tolgono il sonno. “La Bibbia di Doré” (Marietti 1820) è un notevolissimo libro da giorno (anzi librone, viste le dimensioni quasi da leggìo). Consta di duecentoquarantuno incisioni sconvolgenti perché il potente artista francese ha illustrato altrettanti versetti biblici. E la Bibbia, Doré lo dimostra ad abundantiam, è Parola Terribile che con l’odierna religione non sembra c’entrare nulla. Nulla con la religione di Papa Francesco, ovvio, ma poco anche con la religione dei suoi immediati predecessori. La Bibbia è testo creazionista (prima incisione), maschilista (seconda incisione), antimisericordioso in lungo e in largo (terza, sesta, settima, nona, tredicesima quattordicesima...), antianimalista (trentatreesima incisione), addirittura infanticida (trentacinquesima incisione).
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