Preghiera
A cosa servono i soldi, se leggi?
Rivendicazione di un desiderio morboso
Certuni maliziosi dubitano che io legga tutti i libri di cui scrivo. Magari sono persone che guardano la televisione. Io non lo faccio. Mai. Da molti anni non guardo né la tv di stato né la tv privata, né la tv in chiaro né la tv ad abbonamento (non la chiamo tv a pagamento perché anche la Rai, in chiaro, è a pagamento: pagamento canone). Dunque leggo perfino più libri di quanti ritenga opportuno citare nei miei articoli: parecchi titoli, troppo vecchi o troppo spinti, li tengo per me. I giornali li leggo poco ma chiaramente leggo il Foglio sulle cui pagine ho scoperto l’esistenza di Fran Lebowitz, intellettuale americana subito saccheggiata: “A cosa servono i soldi, se leggi? Insomma, se leggi non hai il tempo di spendere”. Davvero non esiste vizio più economico della lettura. Sottolineo il concetto di vizio: per i libri provo un desiderio morboso, con i libri godo intensi piaceri sia intellettuali che fisici, innanzitutto visivi e tattili. Chi può capire, capisca.