Preghiera
Festival tascabile
Fiorello, l'extra della Bertè, l'Ariston fra estetica e retorica. Ma pazienza: per chi vuole un'edizione ridotta alle canzoni in gara basta un clic
Sia lodato YouTube che mi ha permesso di saltare la noia duosiciliana di Fiorello, e scansare chissà quante altre ciance di chissà chi, e ascoltare soltanto le canzoni, come sempre quasi tutte bruttissime tranne direi quella dei Coma Cose, alle prese con la difficoltà di cantare in modo nuovo il vecchissimo ammore, guardandosi negli occhi come facevano Al Bano e Romina; quella di Loredana Bertè “figlia di una certa fama”, fuori gara ma candidata a vincere l’estate musicale 2021, come fossimo nel ’79 al party in piscina di “E la luna bussò”; quella di Max Gazzè, fantastico farmacista pazzo che per “qualsivoglia imperfezione” ha una “bio-chimica pozione”, capace di promuovere addirittura i barbiturici: da vaccinista libertario non posso non amarlo e non conferirgli subito, senza aspettare l’ultima serata, il Premio Simpatia & Allopatia.