Preghiera
In morte dell'uomo più elegante del mondo
Ai Windsor rimangono un'immensa Regina e una meravigliosa erede. Ma una civiltà di bombette e battute scende nella tomba insieme a Filippo
Piango il principe e piango l’uomo. L’uomo più elegante del mondo (solo l’uomo più elegante del mondo poteva portare la bombetta così). Il dinasta più costante (73 anni di matrimonio, 67 da principe consorte) e dunque, essendo vero ciò che scrisse Gómez Dávila (“E’ nobile solo ciò che dura”), il nobile più nobile. L’europeo più eurocentrico (“Siete riusciti a non farvi mangiare?” disse a un gruppo di studenti inglesi di ritorno dalla Nuova Guinea). L’aristocratico più spiritoso: “Se un uomo apre la porta dell’auto alla donna, o è nuova l’auto o è nuova la donna” è un’altra di quelle sue battute che gli individui conformisti e servili chiamavano gaffe.
La libera Albione vanta ancora molti maestri di stile, a cominciare ovviamente da Carlo, proseguendo con Boris Johnson, Bryan Ferry, Robert Fripp, Paul Smith, e un’immensa maestra, la Regina, e una meravigliosa erede, la duchessa di Cambridge. Ma quelle bombette e quelle battute sono morte per sempre. Dunque piango per Filippo di Edimburgo e per una civiltà che scende nella tomba insieme a lui, mentre affranto apro l’armadio e mi annodo, in segno di lutto, fedeltà monarchica, sempiterna ammirazione, la cravatta che tanti anni fa comprai da Turnbull & Asser “royal shirtmakers”.