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Letterati cercasi, astenersi intellettuali militanti
Cesare De Michelis in "Moderno Antimoderno", riafferma la necessità di una ricerca letteraria irriducibile e autenticamente personale
“L’intellettuale nasce ideologico e conformista, nel senso cioè che le sue parole e i pochi gesti che ne conseguono sono da subito subordinati a un disegno politico”. Lo scrisse Cesare De Michelis in “Moderno Antimoderno” (oggi ristampato dalla sua Marsilio in una nuova collana dall’impatto grafico-tipografico eclatante).
E io che mi disperavo per la serialità degli intellettuali italiani, di Carofiglio Marzano Murgia Saviano Veronesi eccetera, di tutti gli innumerevoli autori che possono scrivere sui social tutto ciò che pensano, senza timore di venir banditi siccome perfettamente allineati all’ideologia illiberal americana.
Il grande critico letterario veneziano spiega che il conformismo è nella loro natura, nel certificato di nascita dove si legge “Parigi, 13 gennaio 1898”, luogo e data dello “J’accuse” di Émile Zola. Gli intellettuali sono scrittori militanti che “subito fanno gruppo, squadra o partito”. Il contrario del letterato ossia lo scrittore che individualmente “insegue il suo ideale di verità o di bellezza”. Letterati cercasi.