preghiera
In memoria di Andrea Paternoster, il più grande apicoltore italiano
E' morto l'artefice del rinascimento del miele all'ombra di Castel Thun in Trentino. La sperimentazione continua della sua apicoltura nomade ha prodotto mieli sublimi, purissimi e rarissimi
Era il più grande apicoltore italiano, il più grande trentino vivente, l’ambasciatore del miele monoflora, l’artefice di un rinascimento a base di mieli purissimi e rarissimi, grafica contemporanea e sperimentazione continua. Devo a lui l’assaggio dei mieli di limone, erica, edera, e poi dell’idromiele, dell’acquavite di miele, dell’aceto di miele... Devo a lui il primo (e unico) contatto con un’arnia: eravamo in tuta gialla a Vigo di Ton... Devo a lui l’ultima lettera scritta a mano che abbia ricevuto, datata 21 gennaio 2021. Nell’ultima telefonata, poche settimane fa, mi aveva parlato ancora dell’apicoltura nomade, così mistica e fragile, mentre io lo avevo esortato ad alzare il prezzo del sublime miele di limone (12,60 euri per 400 grammi di ambrosia? Troppo poco! Prendi esempio dal maestro del pricing Angelo Gaja!).
L’azienda si chiamava Mieli Thun perché nata all’ombra di Castel Thun. Lui si chiamava Andrea Paternoster, si è schiantato col suo camioncino sull’autostrada del Brennero ed è morto all’ospedale di Trento. Gli siano da viatico la preghiera nel cognome, la passione generosa, la dedizione assoluta a una dolcissima causa. (Ora il più grande trentino vivente è Mario Pojer, supremo vignaiolo insieme al socio Fortunato Sandri, e però, oltre che amico, sodale di Paternoster nella produzione di raffinati aceti).