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George Orwell, antidoto all'addomesticamento
Fu lo scrittore più intelligente del ventesimo secolo. Ci insegna che il governo prende solo nota dell'umore del paese. Cosa volete che succeda in un paese di pensionati?
“La relativa libertà di cui godiamo dipende dall’opinione pubblica. La legge non offre alcuna protezione. I governi fanno le leggi, ma se siano applicate, e come la polizia si comporta, dipende dall’umore generale nel Paese”. Il virgolettato, tratto da un articolo del 1945, è di George Orwell, lo scrittore più intelligente del ventesimo secolo. L’ho trovato in “Fuori dalla balena”, raccolta di testi orwelliani tutti inediti, tutti intelligentissimi, tutti interessantissimi (perfino quello sulla cucina britannica), pubblicata da una piccola, preziosa casa editrice milanese dal nome preoccupante, Aspis. Tutti utilissimi. Ad esempio l’articolo citato serve a capire che esistenza e applicazione del coprifuoco dipendono più dai governati che dai governanti. Il governo è un notaio, prende nota dell’umore generale del Paese: e l’umore generale di un Paese con 16 milioni di pensionati e 3,5 milioni di dipendenti pubblici, più non so quanti milioni di leviatanici disinteressati, tende a dettare tasse e controlli, non certo libertà. La politica è facile da capire quando si è intelligenti come Orwell, o quando si legge Orwell.