preghiera
È la legge del branco a renderti omosessualista
Se i cantanti al comando ti costringono a essere a favore delle coppie gay, chi ci tiene alla libertà deve fuggire la massa eterodiretta (e ascoltare solo musica strumentale)
“L’esperienza etica ha senso solo se c’è la libertà (se sei necessitato a fare quello che fai, non puoi essere responsabile delle tue azioni, che, in definitiva, non sarebbero nemmeno tue)” scrive il filosofo Pierpaolo Marrone in “Pop-sophia”. Marrone è un po’ troppo evoluzionista per i miei creazionistici gusti e però qui mi fa gioco. Se i cantanti al comando (il loro nome è Legione: Federico Lucia, Alessandra Amoroso, Annalisa, Arisa, Malika Ayane, Rachele Bastreghi, Loredana Bertè, Orietta Berti, Michele Bravi, Alex Britti, Marco Carta, Adriano Celentano, Elodie, Roby Facchinetti, Tiziano Ferro, Frankie Hi-nrg, Gaia di “Amici”, Max Gazzè, Lodo Guenzi e lo Stato Sociale, Achille Lauro, Levante, Mahmood, Fiorella Mannoia, Emma Marrone, Francesca Michielin, Mietta, Nada, Noemi, Piero Pelù, Willie Peyote, Patty Pravo, la Rappresentante di Lista, Tiromancino, Paola Turci, Ornella Vanoni, Nina Zilli...) ti costringono a essere omosessualista, l’inchino a Sodoma non è merito né colpa, è solo la legge del branco di cui ti trovi a far parte. Una massa eterodiretta non è libera dunque è irresponsabile dunque non ha niente a che fare con la morale. Con la morale può avere a che fare solo l’uomo singolo: che di questi tempi è bene ascolti solo musica strumentale.