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Matzneff pubblicato a Macerata. In Italia i cancellatori non hanno ancora vinto
Nel nostro paese, si può ancora distinguere l'opera dall'autore, qualunque cosa si pensi di lui e dei suoi peccati. Dalla Francia, una volta patria degli esuli, ora scappano in Italia
Se Parigi avesse una libera editoria sarebbe una grossa Macerata, ma una libera editoria non ce l’ha e dunque la capitale francese, per quanto riguarda la produzione culturale, rispetto al capoluogo marchigiano adesso è poca cosa. La pubblicazione in anteprima mondiale dell’ultimo libro di Gabriel Matzneff, “Vanessavirus”, presso la Liberilibri appunto di Macerata, cambia la geografia internazionale della letteratura. Rendendo definitivamente obsoleto Ennio Flaiano secondo il quale (correva l’anno 1965) “c’è un sacco di gente che vive e lavora a Macerata”, per dire di esistenze provinciali destinate a non lasciare il segno, mentre oggi in quella piccola città ci sono un sacco di case editrici (oltre a Liberilibri anche Quodlibet, anche Giometti&Antonello...) che il segno lo lasciano eccome.
Tutto cambia. La Francia, già patria degli esuli, dopo le accuse di un’ex amante allora quattordicenne (ehm) manda in esilio il reprobo Matzneff nell’Italia da cui una volta gli intellettuali fuggivano (il libro pubblicato a Macerata è stato scritto a Bordighera). Da noi i cancellatori della cultura non hanno ancora vinto, l’opera si può ancora distinguere dall’autore peccatore. Qualunque cosa si pensi di Gabriel Matzneff, si consideri che la libertà non è morta finché i suoi libri vengono pubblicati.