preghiera
Si torna a mangiare nei ristoranti al chiuso. Un anticipo di paradiso
Da oggi ci si potrà sedere anche all'interno dei locali. Alle masse amanti del sole e del fracasso non cambierà molto, io invece sarò felice tra pochi
Si colga il buono da ogni cambiamento. Da oggi i ristoranti saranno utilizzabili anche al chiuso e questa è una “opportunità unica” non per la Sinistra, finalmente, ma per il suo contrario ossia per il cliente individualista o proprio misantropo. Già da tempo le masse preferivano bere e mangiare all’esterno, con la pandemia tutto ciò è diventato un obbligo e dopo la pandemia rimarrà un costume generalizzato. Perché le masse amano le masse ovvero il passeggio e il fracasso, starsene al sole come lucertole, incollate su sedie di plastica fra piccioni, gabbiani, accattoni, venditori alieni…
Io che invece apprezzo silenzio e ombra, le sedie di legno e di velluto, gli animali cotti, gli africani in Africa, gli asiatici in Asia, mi ritroverò tra felici pochi in grandi ambienti disertati e finalmente sarò degno di recitare Orazio: “Odio il vulgo profano e lo fuggo”. Perché il vulgo sarà fuori, accalcato sul marciapiede, mentre io, all’interno, protetto da solide mura, mi troverò perfettamente distanziato, servito e riverito in atmosfera rarefatta, quasi un anticipo di paradiso.