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preghiera

Il divano non fa il monaco

Camillo Langone

Se fossi anch'io un divanizzato, sarei più democratico, più simpatico, potrei starmene tranquillo in casa, finalmente educato, pacificato? Ma figuriamoci

Potessi essere anch’io un divanizzato, uno di quelli che guardano la televisione, che si fanno portare la pizza con lo zainetto, che aspettano il reddito di cittadinanza o la pensione, che giocano ai videogiochi, che si dispiacciono per Valentino Rossi, insomma un uomo normale. Forse non riesco perché mi manca il divano giusto. Sarei forse più conformista, più covidista, se possedessi un Febo di Antonio Citterio per Maxalto? O, sempre del designer di Meda, un Rich Cushion per Moroso? Sarei più draghiano, più bergogliano, se avessi un Vittoria di Carlo Colombo per Giorgetti? Sarei più democratico, più simpatico, se avessi un Chesterman di Ammannati & Vitelli per 4 Mariani? Sarei più gesuita, più cosmopolita se, sconfinando, avessi un Phileas di Philippe Nogro per Ligne Roset? E se avessi addirittura un Aries di Léon Krier per Giorgetti potrei starmene tranquillo in casa, finalmente educato, pacificato? Ma figuriamoci: guardo l’Aries di Léon Krier e mi vengono in mente solo reati e comportamenti inappropriati.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).