preghiera
Il comunismo si sta realizzando
Ne è convinto Maurizio Ferraris: lui tutto contento, noi no. In “Documanità. Filosofia del mondo nuovo”, libro ambizioso, meticoloso, irreligioso e insomma spaventoso, si vede prossima l'utopia tecnosociale. Modello Cina, ovviamente
“Il Panopticon c’è, però è capovolto, e si traduce nel controllo dei governanti, ridotti allo stato di ubbidienti esecutori della volontà di un popolo”. Maurizio Ferraris in “Documanità. Filosofia del mondo nuovo” (Laterza), libro ambizioso, meticoloso, irreligioso (ateo ed evoluzionista in dosi da istigazione al suicidio) e insomma spaventoso, si dimostra convinto, come me e pochi altri, che il comunismo si stia silenziosamente, senza il chiassoso folclore di pugni chiusi e bandiere rosse, realizzando: internazionalismo, proprietà privata ridotta ad anticaglia, “dittatura del proletariato che detta la propria agenda ai politici i quali non sono influencer bensì influenced, ossia costantemente sotto scrutinio”. Realtà secondo me agghiacciante, secondo Ferraris entusiasmante perché rende prossima l’utopia tecnosociale, la forma di marxismo digitale descritta nelle 417 dense pagine del volume: basterebbe seguire il modello guarda caso della Cina (anticipante “il webfare che auspico in questo libro”) con solo qualche aggiustamento riguardo le libertà personali… Da tutto questo mondo nuovo solo un dio ci può salvare, chiaro.