preghiera
Dàgli all'architetto collettivista fissato con i mezzi pubblici
Salvador Dalì diceva che ogni uomo di quarant’anni che prende ancora la metro è un fallito. Ed è un fatto che il trasporto di massa ha inciso pesantemente nella diffusione della pandemia. Battiamoci allora per la città dei 15 minuti del libro di Gabriele Tagliaventi e Donatella Diolaiti, "La città sana"
Non prendo la metropolitana da tanto, grazie all’insegnamento di Salvador Dalì: “Ogni uomo di quarant’anni che prende ancora la metro è un fallito”. Non prendo treni da inizio 2020, se non 2019 (non ricordo bene, era un’altra vita), grazie al presentimento di quanto scritto oggi da Gabriele Tagliaventi e Donatella Diolaiti in “La città sana” (Libreriauniversitaria.it): “Il trasporto di massa incide pesantemente nella diffusione della pandemia”. Tagliaventi è un urbanista che si batte per la Città dei 15 minuti dove tutte le attività commerciali e ricreative sono raggiungibili velocemente e a piedi. Per la Città Giardino che può essere un centro autonomo oppure un bel quartiere di una normale città. Il libro è pieno di numeri e di foto a prova di somaro ma forse non di architetto collettivista che è un soggetto ideologico, dunque sordo alla realtà, dunque fissato coi mezzi pubblici. Fra gli esempi ci sono molti luoghi inglesi, francesi, americani (specie in California e Florida) e alcuni italiani, l’Ardenza a Livorno, la Garbatella a Roma... Io qui ne aggiungo uno: Riccione. L’altro giorno mi sono trovato per puro caso in viale Modena e ho subito pregato di poterci vivere (tante villette, tanti pini, nessuna metropolitana, il trasporto più di massa rappresentato da due ragazze sullo stesso monopattino).