Mario Schifano e Andy Warhol (Ansa) 

preghiera

Perché andare al cinema quando si può leggere la vita di Mario Schifano?

Camillo Langone

Una biografia d’artista-rockstar italiana e mondiale. Per credere di essere lì con Sandro Penna e gli Stones, Pasolini, Moravia, Warhol, e con ragazze tutte molto giovani e molto poco vestite

“Il giorno stesso dell’inaugurazione avevo già venduto tutto. Subito dopo Mario si comprò una macchina, mi pare una MG bianca, e andò a sbattere facendo un incidente pazzesco. Non aveva neanche la patente”. Perché andare al cinema quando si può leggere la biografia di Mario Schifano? Perché rischiare di vedere Toni Servillo quando puoi vedere le foto dell’enorme pittore scattate da Nancy Ruspoli, più le foto di Benedetta Barzini, Dominique Darel, Monica De Bei, Marianne Faithfull, Eleonora Giorgi, Anita Pallenberg, Rada Rassimov, Dominique Sanda, tutte molto giovani, molte molto poco vestite, corona di una vita d’artista-rockstar italiana e mondiale da film e più che da film? Perché assoggettarsi alla mascherina quando con “Mario Schifano” di Luca Ronchi (Johan & Levi) puoi immergerti in una libertà oggi inconcepibile? Perché mettersi in fila per un cinema autocensurato quando si può attingere a un’arte sfrenata, esaltata dal montaggio supercinematografico del testo in cui i testimoni rievocano quell’età dell’oro? Non capisco. Qualcuno me lo spieghi. Dopo aver letto questo libro che non è uscito ora ma che ho letto ora e che, facendomi credere di essere anch’io lì con Sandro Penna e gli Stones, Pasolini, Moravia, Warhol, e con le ragazze succitate, mi ha fatto passare un paio di notti in bianco. Ora come fosse allora.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).