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Se la tavola accomuna Asia Argento e Csaba Dalla Zorza
L'attrice nella sua autobiografia scrive di aver scoperto la superiorità dei ricci senza limone, e la conduttrice parla contro i terribili piatti quadrati, ostili e spigolosi. Motivi per elogiarle
La tavola divide e accomuna. Mi divide da coloro che furono amici e che oggi hanno donne vegetariane: fine degli inviti a casa mia, fine dei pranzi fuori casa, in pratica fine dell’amicizia. Mi accomuna, chi l’avrebbe mai detto, ad Asia Argento e Csaba Dalla Zorza, due persone a me lontanissime (lontanissime anche fra loro, direi). L’attrice nella sua autobiografia scrive di aver scoperto la superiorità dei ricci senza limone, “così mi rimaneva in bocca il sapore del mare e quella consistenza divina, la cosa più buona che abbia mai mangiato”. Non mi sembra difficile da capire eppure in migliaia di ristoranti i frutti di mare, i pesci, nei casi peggiori finanche i filetti alla piastra, vengono ancora serviti con la raccapricciante fetta di limone, scempio del gusto. Mentre la conduttrice, nel suo programma, parla contro i piatti quadrati, i piatti angolosi, spigolosi, ostili che in Italia non solo i ristoranti più attardati (quelli delle fette di limone, per intenderci) ma pure i ristoranti stellati si ostinano a usare. La tavola può accomunare davvero tanto, ricci di mare e piatti Antico Doccia possono compiere miracoli: ad esempio far elogiare, a un uomo che per l’onomastica femminile ha come unico riferimento il calendario dei Santi, una Asia e una Csaba.