preghiera
Turisti pure a novembre, con gli orrendi impermeabili colorati. Vade retro
Nel bel novembre di una volta il tempo cosiddetto brutto spazzava via i gitanti, che adesso invece non demordono mai: i loro giri sono organizzati da mesi, non c’è meteo che possa far loro cambiare programma
Rimpianto per quel bel novembre di una volta, il novembre dei cimiteri e delle castagne, il novembre della nebbia a gl’irti colli, degli esuli pensieri, delle vie deserte sotto la pioggia... Visione obsoleta. Il novembre è cambiato, a novembre mi imbatto in gruppi ovunque, gruppi turistici intendo, perfino a Udine (cosa ci fanno i turisti a Udine?), perfino nel duomo di Udine (il turismo è nichilismo dunque cosa ci fa un turista in chiesa?) e per non polemizzare mi tocca uscire perché sono tutti ligi alla mascherina e mi guardano malissimo, io che qui forse sono l’unico devoto. Fuggire ad Aquileia? Ma se i gruppi imperversano a Udine, figuriamoci ad Aquileia. Figuriamoci a Palmanova. Cividale forse? Nel bel novembre di una volta il tempo cosiddetto brutto spazzava via i gitanti che adesso invece non demordono mai: i loro giri sono organizzati da mesi, non c’è meteo che possa far loro cambiare programma, se piove si infilano impermeabili dai colori di plastica e risultano ancora più brutti, ancora più incongrui, cromaticamente inquinanti, e a casa non tornano. Allora ci torno io, a rimpiangere il bel novembre di una volta.