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Il coraggio di Sossio Giametta: svelare le incongruenze di Nietzsche
Si ammiri la forza del filosofo napoletano nel commentare uno per uno tutti gli aforismi di "Umano, troppo umano". E il meglio è quando i due ingegni si uniscono, quando la prosa esatta di Giametta scioglie un Nietzsche geniale ma contorto
Si ammirino la forza e il coraggio di Sossio Giametta, capace di scrivere un monumentale “Commento a Umano, troppo umano aforisma per aforisma” (Bibliopolis). La forza perché per commentare oltre seicento aforismi nicciani bisogna essere intellettualmente molto muscolosi. Il coraggio perché il vecchio filosofo napoletano non teme di misurarsi con l’enorme filosofo tedesco, lo affronta a viso aperto e ne svela parecchie incongruenze: l’aforisma 147 è “del tutto ingenuo e sbagliato”, il 164 “piuttosto sgangherato”, il 478 “sballato” mentre il 220 è un “esempio della confusione delle idee di Nietzsche in fatto di arte”. Giametta spesso mi convince, qualche volta no: ad esempio (aforisma 480) continuo a credere, niccianamente, che motore del socialismo sia l’invidia. Ma ci mancherebbe che l’inventore del superuomo non restituisse ogni tanto qualche colpo… Il meglio è quando i due ingegni si uniscono, quando la prosa esatta di Giametta scioglie un Nietzsche geniale ma contorto, come nel commento all’aforisma 474 dove si legge della doverosa inimicizia fra politica e cultura: “Perché il principio della politica è la collettività, che strumentalizza l’individuo, e quello della cultura l’individuo che prevale sulla collettività”. Perfetto, sottoscrivo.