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Il dio verde è annunciato dalla borghesia esterofila

Camillo Langone

Lo spiega Giulio Meotti nel suo fortunato pamphlet che non è antiambientalista come se lo avesse scritto Giacomo Leopardi, ma poco ci manca. E un vero toscano come lui non può essere esterofilo, ma tenace avversario delle leggende ecologiste d'Oltreoceano

“La borghesia esterofila, che oggi controlla la politica e i media e annuncia un mondo verde e sempre più verde”. Da quant’è che non vedevo stampato il caro aggettivo “esterofilo”? Lo usa Giulio Meotti in “Il dio verde”, titolo felicissimo di un pamphlet Liberilibri che non è antiambientalista come se lo avessi scritto io o Giacomo Leopardi ma poco ci manca. Leggendo l’aretino Meotti mi è venuto in mente il pratese Malaparte quando scrive del carattere dei toscani: “Il Toscano non crede al mondo, crede al suo mondo, alla terra / ch’egli misura con lo sguardo, ch’egli vede e sente, / alla terra toscana, il resto è vana leggenda”. Dunque un toscano vero non può essere esterofilo e i toscani esterofili (che dal tempo di Malaparte si sono senz’altro moltiplicati) vanno considerati ex toscani, traditori della toscanità. Meotti è un toscano genuino, odierno rappresentante del peculiare realismo che fu, per limitarsi a due nomi, di Prezzolini e Guicciardini. Tenace avversario delle vane leggende d’Oltreoceano e d’Oltralpe, il Dio vero lo protegga dai feroci fedeli del dio verde.

  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).