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Si ricordi che il Papa è peronista, infatti gli piacciono le tasse

Camillo Langone

La sua parola d'ordine è "redistribuzione" invece che "produzione". Contro questo fasciocomunismo in salsa argentina si rilegga Andreotti, che la coppia Perón l'ha incontrata, e gli effetti della "redistribuzione" li ha visti da vicino

A Papa Francesco piacciono le tasse. Nel discorso pronunciato davanti alla delegazione dell’Agenzia delle Entrate non trovo nulla di strano: la notizia sarebbe che a un peronista non piacciano. Il peronismo, temo sia necessario ricordarlo, era un fasciocomunismo in salsa argentina che sulle tasse puntava moltissimo, avendo come obiettivo non la produzione bensì la “redistribuzione” (la stessa precisa parola usata ieri dal Papa). Fatalità vuole che io abbia appena rispolverato, in una vecchia casa dove conservo vecchi libri, “Visti da vicino” di Giulio Andreotti. Il sette volte presidente del consiglio vi racconta i suoi incontri con Perón, i suoi viaggi in Argentina, le sue conversazioni con coloro che gli effetti della “redistribuzione” li avevano visti da vicinissimo, insomma con “gli esperti di cose economiche ai quali non sembrava possibile che in poco tempo la coppia Perón avesse saputo dilapidare le formidabili riserve accumulate vendendo a mezzo mondo grano e carne negli anni della guerra”. Si rilegga Andreotti, si consideri “redistribuzione” sinonimo di “dilapidazione”.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).