preghiera
Chiacchiere sui tappi. Perché rifuggire le novità tecniche nel vino?
A cena con Walter Massa, massimo esperto italiano in materia. Parla a lungo delle sue sperimentazioni personali, delle ultime ricerche scientifiche, mostra grafici. Morale? Il sughero in briciole lasciamolo ai prosecchisti
“Era un prosecco talmente cattivo che mi ha rovinato il Campari”. Non ho capito se quella di Walter Massa è una felice battuta o se gli è capitato davvero ma dubito che l’inventore del Timorasso, il produttore di Freise e Barbere talvolta vivaci e sempre magnificamente vive, si abbassi a bere prosecco e figuriamoci spritz (sebbene nella sua versione meno effeminata, col Campari). Comunque non sono a cena con lui per parlare di vino bensì di tappi. Walter Massa da Monleale, diocesi di Tortona e provincia di Alessandria, è il massimo esperto italiano in materia. Mi parla a lungo delle sue sperimentazioni personali, delle ultime ricerche scientifiche, mi mostra i grafici dell’Australian Wine Institute, infine ho la conferma che i tappi migliori in assoluto, anche per i vini da invecchiamento, sono i tappi a vite (quelli di ultima generazione, con particolari membrane). Poi ci sono i tappi a corona, i miei preferiti per quanto riguarda i frizzanti. Poi ci sono i tappi di sughero vero e intero che, sebbene tecnicamente obsoleti, almeno sono belli. Poi ci sono i tappi di sughero finto e i tappi di sughero in briciole (rondellato, granulato, agglomerato): perfetti per le bottiglie di prosecco e i bevitori di prosecco.