preghiera
Rula Jebreal in giuria al Riviera Film Festival mi allontana dal cinema
Mi hanno chiesto di scrivere delle sceneggiature e io mi sono sottratto dicendo che non mi interessa e che non ne sarei capace. Adesso ho l’argomento definitivo per trincerarmi nell’accidia: se nel cinema conta lei, io non posso averci spazio alcuno
Mi fa comodo la nomina di Rula Jebreal alla presidenza della giuria del Riviera Film Festival. Perché ultimamente, non ho capito il motivo, mi hanno chiesto di scrivere delle sceneggiature e io mi sono sottratto dicendo che non mi interessa il cinema e che se anche mi interessasse non ne sarei capace. Adesso ho l’argomento definitivo per trincerarmi nell’accidia: se nel cinema conta Rula Jebreal io non posso averci spazio alcuno. La neo-presidentessa ha scritto e prodotto un documentario contro la pena di morte, e io sono a favore della pena di morte (come del resto quel gran Santo come lei di origine africana, Sant’Agostino). La neo-presidentessa conduce incontri intitolati “Democrazia e diritti umani”, e io al posto della E metterei una O perché il dominio della maggioranza lede sistematicamente i miei diritti (libertà di espressione, di alimentazione, di movimento, di impresa…) di uomo singolo. La neo-presidentessa ha detto che “nessuno è libero se non siamo tutti liberi”, e io dico che questo è perfettismo, che se ciò fosse vero non esisterebbe un solo uomo libero in tutto il pianeta, che l’oppressione universale non dipende da me, che io posso fare qualcosina solo per la mia libertà individuale: che difendo, ad esempio, non scrivendo sceneggiature costrette a compiacere simili giurie.