preghiera
Speriamo che Musk legga il libro di Mastrocola e Ricolfi
Gli autori del "Manifesto del libero pensiero" contro i nuovi censori. Del resto se sei un giovane democratico, per giunta laureato in materie umanistiche, cos’altro puoi fare nella vita se non il poliziotto del pensiero presso le amministrazioni pubbliche, le aziende, gli editori, i social?
Fosse molto letto e molto sottoscritto il “Manifesto del libero pensiero” di Paola Mastrocola e Luca Ricolfi (La nave di Teseo), visto questo “opprimente clima, fatto di censura e intimidazione, che sovrasta ogni nostra parola o pensiero” (chi non se ne avvede, e ne conosco di gente che non se ne avvede, semplicemente non ha un pensiero). Fosse molto letto e molto sottoscritto ma non lo sarà, proprio per via della saldatura fra potere e cultura ossia fra stato (e sovrastati) e sinistra sintetizzata dagli autori a pagina 32. La pandemia di statalismo che affligge il mondo da oltre due anni ha come effetto collaterale l’accelerazione del fenomeno: per comprimere il vocabolario ogni emergenza è buona. Del resto se sei un giovane democratico, per giunta laureato in materie umanistiche, cos’altro puoi fare nella vita se non il poliziotto del pensiero presso le amministrazioni pubbliche, le aziende, gli editori, i social? Ecco perché ho abbandonato l’idea di scrivere pensieri proibiti da pubblicare postumi, alla maniera del Carlo Dossi di “Note azzurre”: ciò che non è pubblicabile oggi non lo sarà nemmeno domani. A meno che… A meno che Elon Musk non legga il “Manifesto del libero pensiero” di Mastrocola e Ricolfi e, sull’onda dell’entusiasmo, non si compri tutti i censori del mondo.