preghiera
Chissà quante messe festive dovrò ancora saltare
Lo spettacolo osceno dell’incredulità cattolica: cartelli covidisti all’ingresso, nastri e adesivi fra i banchi, fedeli e perfino sacerdoti con la mascherina-feticcio, acquasantiere vuote
Sentinella, quanto resta della notte? Il mio tunnel aliturgico è interminabile, un Venerdì Santo lungo oltre due anni, da domenica 8 marzo 2020 non partecipo a una messa festiva perché temo che la mia poca fede non regga allo spettacolo osceno dell’incredulità cattolica: cartelli covidisti all’ingresso, nastri e adesivi relativi alla medesima ideologia fra i banchi, fedeli e perfino sacerdoti con la mascherina-feticcio e infine, la cosa forse più terribile, in quanto pura dissacrazione e pura superstizione (in assenza di prove scientifiche), le acquasantiere vuote. Sentinella, quanto resta della notte? Quanto mi ci vorrà per dimenticare i vescovi che piegarono il ginocchio all’idolo della salute, accettando senza fiatare la sospensione delle messe? (E quanto per dimenticare la Via Crucis 2022 con Carola Rackete e Greta Thunberg al posto dei Santi, proposta dai medesimi ipocredenti o del tutto miscredenti della Cei?). Sentinella, quanto resta della notte? Quando rivedrò il rito, quando riascolterò il coro? Perché “smarrito è il mio cuore”.