preghiera
Testare le persone scoprendo se ammirano Sgarbi
Basta la prima reazione: se è negativa, si può stare tranquilli di avere di fronte uno spettatore televisivo, che non conosce – definizione conclusiva e indiscutibile – il massimo conoscitore del patrimonio artistico italiano
“Vittorio Sgarbi è il mio test. Mi basta esplicitare il mio giudizio su di lui – il più grande italiano vivente – per scoprire la dimensione intellettuale di un interlocutore. Mi basta la prima reazione. Se è negativa posso stare tranquillo che è uno spettatore televisivo”. Su “Festschrift per Vittorio Sgarbi”, il libro collettivo per i 70 anni del nostro eroe, copertina di Enrico Robusti, edizione Franco Maria Ricci, ho esplicitato uno dei miei metodi di valutazione, talvolta forse di denigrazione e pazienza, siccome il disprezzo non sarà una cosa bellissima ma è sempre meglio dell’odio (chi disprezza non odia e nemmeno invidia perché proprio gli manca il materiale da invidiare). Sgarbi è il mio test, se non lo ammiri è perché conosci il personaggio televisivo e non lo scrittore, non il conferenziere, non l’ideatore di mostre, non, definizione conclusiva e indiscutibile, il massimo conoscitore del patrimonio artistico italiano. Sgarbi è il mio test gutenberghiano: se non lo ammiri è perché non hai mai letto il suo “Dell’Italia” e nemmeno libri altrui quali “Le mie stagioni”, “Alcyone”, “Histoire de ma vie”, “Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori”, e in tal caso io e te, mi dispiace, abbiamo poco da dirci.