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Sossio Giametta è il maggior filosofo italiano d'oggi
In un mondo di esaltati, riconnette filosofia e saggezza. Antispecialistico e antiaccademico (non è mai stato professore), con una sintesi e una scorrevolezza che un cattedratico se le può sognare. Un libro collettivo lo omaggia
“Il maggior filosofo italiano d’oggi”, così viene definito Sossio Giametta in un libro collettivo che è un omaggio al grande intellettuale nato a Frattamaggiore (Napoli) nel 1929: “Il mago del Sud” (Olio Officina), a cura di Marco Lanterna. I contributori sono amici e colleghi (molti i leccesi siccome il filosofo villeggia a Santa Maria di Leuca) e il giudizio potrebbe essere in parte falsato dal rapporto personale con un uomo descritto come straordinariamente affabile. Io invece Giametta non l’ho mai conosciuto e mi limito ai testi e tuttavia confermo tale primato. Almeno per quanto mi riguarda, per quanto ne ho tratto. Antispecialistico e antiaccademico (non è mai stato professore), con una sintesi e una scorrevolezza che un cattedratico se le può sognare, ha capito Nietzsche e me lo ha fatto capire, ha capito i “filosofi rinascimentali italiani della natura” che di Nietzsche sono i precedenti (Bruno, Vanini, Telesio, Campanella) e me li ha fatti evitare, ha capito Spengler e me lo ha fatto considerare il più tristemente attuale dei pensatori. Per fortuna Giametta è un pessimista moderato, il carattere mediterraneo lo allontana dalla cupezza tedesca avvicinandolo a Epicuro, forse all’Ecclesiaste. Sia davvero considerato maggior filosofo colui che, in un mondo di esaltati, riconnette filosofia e saggezza.