preghiera
Cani in chiesa e schitarrate, vorrei essere ipocredente per non farci caso
Il tamburello, i canti pseudo-gospel, modernariato musicale confacente a qualche vecchia eresia americana. Questa chiesa dà una sensazione di bivacco. Se almeno fossi un cattolico ottimista e progressista, un cattoprotestante, non sarei così allibito e sconfortato
Vorrei essere un cattolico ottimista e progressista, un cattoprotestante, un ipocredente, un uomo del tutto insensibile al sacro. Così in questa chiesa barocca non avrei una tale sensazione di bivacco, non noterei il presbiterio ripudiato, l’altare e il pulpito buttati in mezzo alla navata coi banchi spostati per fare di una croce latina un emiciclo, violentando l’architettura, calpestando l’Ordinamento del messale romano. Non sarei disgustato dalla chitarra con relative schitarrate, dal tamburello, dai canti pseudo-gospel, modernariato musicale confacente a qualche vecchia eresia americana. Non sarei così pietrificato alla vista dei fedeli che ondeggiano e battono le mani a tempo. Non sarei inorridito dalla presenza di un cane, sì, un cane in chiesa, addirittura vicino all’altare, addirittura vicino allo scranno del prete, addirittura appartenente al prete. Un cagnaccio tipo bull che durante l’omelia comincia a rumoreggiare e il sacerdote (sacerdote si fa per dire, mancando il sacer) gli dedica pure una battuta. Non vorrei accorgermi di tutta questa profanazione, non vorrei essere così allibito e sconfortato. Non vorrei auspicare che Dio li fulmini tutti, prete, chitarrista, tamburellista, fedeli ondeggianti, cane.