preghiera
Viva il filorusso Giovanni Lindo Ferretti (Copasir permettendo)
Lo storico cantautore, scrittore e poeta, che da sempre dice di avere il suo cuore a oriente, oggi finirebbe nelle liste di proscrizione democratica. Preferisco lui alle Pussy Riot
“So come era la Russia prima di Putin. Come piacerebbe all’Occidente, alle Pussy Riot, alla NATO, a tanta bella/buona/brava gente. Eccomi nelle liste di proscrizione democratica”. Lo scrive Giovanni Ferretti nel testo inedito, datato marzo 2022, che accompagna “Il Libretto Rozzo dei CCCP e CSI”, oggetto di culto pubblicato nel 1998, riportato oggi alla luce da GOG Edizioni. Non sono affatto stupito. Non mi hanno mai molto sorpreso le sorprendenti prese di posizione di Ferretti, uomo di montanara coerenza, da sempre fedele alla sua linea. Quando si parlò di conversione al cattolicesimo io questo gran cambiamento non lo vidi siccome mi sembrava cattolico anche negli anni remoti in cui cantava “Madre di Dio / e dei suoi figli / l’anima mia si volge a te”.
Adesso mi stupirebbe vederlo atlantista. Ma non c’è rischio siccome scrive (boicottato dalla grafica fasciocomunista, poco leggibile inchiostro nero su carta rossa) che il suo cuore è a Oriente, col sottofondo “della Divina Liturgia del Santo Re Stefano, dal monastero serbo ortodosso di Visoki Decani”. Santo Stefano re d’Ungheria! Per giunta, nel “Libretto Rozzo”, fra i testi delle antiche canzoni trovo parole che allora mi erano sfuggite e che mostrano un Ferretti da sempre filomonarchico. Dunque, se il Copasir lo permette, viva il Santo Re Stefano, e abbasso le Pussy Riot.