Preghiera
La monumentale biografia di Giovannino Guareschi
Il grande valore del cicloreportage (a firma di Enrico Brizzi) che racconta i luoghi del creatore di Don Camillo è l'eleganza della lingua
Moreno Pisto mi videointervista per Mow e mentre beviamo della Fortana gli ricordo che è un vino guareschiano. Lui, che conosce i polli di internet, mi fa: “Spieghiamo un po’ chi era Guareschi”. Dunque l’inventore di Don Camillo non si può più dare per scontato, dunque sia lodato Enrico Brizzi che ha scritto “Il fantasma in bicicletta. All’inseguimento di Giovannino Guareschi” (Solferino).
Mi impongo di attenuare i due difetti di questa biografia con cicloreportage: la mole (743 pagine!) e la frequente affermazione di un’appartenenza politica agli antipodi di quella del biografato. Voglio invece enfatizzare l’italiano incantevole, il purismo e gli arcaismi (“cravatta reggimentale” anziché “regimental”, “figliola” anziché “figlia”, “la Secchia” anziché “il Secchia”…), espressioni come “al cielo piacendo”, il commovente pellegrinaggio ai luoghi guareschiani (c’è perfino la mia macelleria equina, sotto la casa dove visse Giovannino a Parma), l’impegno nel rinverdire una memoria inevitabilmente ingiallita. Che “Il fantasma in bicicletta” abbia molti lettori e che la Fortana (citata alle pagine 305 e 518) trovi nuovi estimatori. Al cielo piacendo, ovviamente.