Preghiera
È vero: questi italiani non meritano quel che è italiano
I conformisti anticattolici non sono degni del made in Italy della letteratura e non solo
“Il Made in Italy scusa ma è troppo chic per noi mortali” mi scrive la traduttrice Silvia Acierno per difendere il suo beniamino Mario Desiati tinto e pinto al Premio Strega, da me criticato innanzitutto perché conciato da schifo. Ringrazio Silvia per la felice sintesi: l’Italia è ormai troppo per gli italiani, così come la letteratura italiana è troppo per Mario Desiati. Lo stile alto di Barba, Borrelli, Marinella è troppo per gli italiani odierni che preferiscono vestire da braccianti, anche se pomodori non ne raccolgono, sciatti e sfaticati che non sono altro. La letteratura libera di Leopardi, Sciascia, Pasolini è troppo per un Desiati perfettamente allineato, soldatino in divisa rosa, al conformismo attuale che è un conformismo anticattolico. Ho visto uomini entrare in canottiera e braga corta nella stanza dove è morto Gabriele D’Annunzio. Ho visto Desiati esibire maramaldesco una maglietta con scritto “Feminist” davanti alle chiese del Sud del Sud dei Santi. Profanazioni analoghe, stesso disfacimento. Ha ragione Silvia Acierno: le nostre camicie, le nostre prose, tentativi di conservare la forma nella generale dissoluzione, sono troppo belle per italiani tanto liquefatti.