Preghiera
Le tendenze alimentari mi consentono di fare selezione
Perché comprare un tavolo con tanti posti, se le persone di cui apprezzo veramente la compagnia a cena si contano sulle dita di una mano?
Ex malo bonum. Il dilagare dell’ortoressia mi ha fatto risparmiare: ho comprato un tavolo da pranzo da sei, e fisso. Il mobiliere puntava a vendermene uno da otto, e allungabile. Per far sedere dieci o dodici o non so quante persone. Peccato che io non conosca otto, dieci, dodici onnivori da far sedere allo stesso tavolo contemporaneamente. E sono troppo moderno, troppo aggiornato, per non sapere quanto sono irresistibili le tendenze alimentari: sempre più pagani, vegani, vegetariani, pescetariani, bergogliani (“Mangiate meno carne per salvare l’ambiente!”)...
Su questo punto ho rotto antiche amicizie: la tua fidanzata tatuata rifiuta determinati cibi? Ti compiango e ti indirizzo al più vicino ristorante. Chi non mangia salame a casa mia nemmeno entra, e pazienza se in passato condividemmo qualcosa. L’amicizia si misura nel presente, nell’attuale adesione alla divina prescrizione (“Quanto si muove e ha vita vi servirà di cibo”, Genesi 9,3). Così come il mio tavolo si misura sulle ristrette dimensioni dell’onnivorismo contemporaneo.