Preghiera
L'eleganza (dimenticata) del bicchiere di vetro
Se un bar offre l'acqua in un recipiente di plastica c'è da preoccuparsi. Non tanto per l'ambiente, quanto per la mancanza di cultura e raffinatezza
Io sono l’uomo più antiambientalista del mondo, fedele all’antropocentrismo biblico e dunque agli antipodi del climatista barese Nicola Lagioia che scrive articoli intitolati “Il pianeta distrutto dal nostro ego”, ma quando proprio a Bari insieme al caffè mi servono l’acqua precaffè nel bicchierino di plastica non riesco a non domandarmi: questi qui a fine giornata quanti chili di plastica devono buttare? Però siccome sono per la cultura (ciò che ci eterna) contro la natura (ciò che ci uccide) cambio subito domanda: possibile che in tanti bar, perfino in questo così prestigioso (ubicato nel Teatro Petruzzelli!), non sappiano che il vetro è più bello e piacevole? Che non lo sappiano al Papeete di Milano Marittima, dove i beveroni (l’ho scoperto grazie a Simone Canettieri) vengono serviti in bicchieroni di plastica, mi dispiace meno: non frequento stabilimenti balneari, non possiedo abiti adatti… Mentre nella civiltà del caffè la raffinatezza è un elemento essenziale: altrimenti c’è l’energy drink al distributore automatico.