Preghiera
L'oscuramento ad opera della mostra di Kiefer a Venezia
A Palazzo Ducale, la mostra del pittore tedesco "cancella" temporaneamente la “Conquista di Zara” del Tintoretto e la “Battaglia di Lepanto” di Andrea Vicentino
Non si creda che i cancellatori culturali prosperino soltanto nel mondo angloamericano: vigoreggiano anche nella laguna veneziana. Nicola Verlato, eccellente pittore e massimo iconodulo vivente, cultore senza pari delle immagini, mi spiega che la mostra di Kiefer al Palazzo Ducale cancella, temporaneamente ma non brevemente (fino al 29 ottobre), la “Conquista di Zara” del Tintoretto e la “Battaglia di Lepanto” di Andrea Vicentino. Io mi arrabbio quando il volgo definisce Croazia la Dalmazia e l’Istria, Rijeka Fiume, Porec Parenzo, Zadar appunto Zara, ma ancor più colpevole è lo stato che abbandona la Sala dello Scrutinio, simbolo della grandezza dogale, a un tedesco necrofilo bramoso di occultare, sotto strati di simboli funerari, la venezianità dell’Adriatico orientale. Si liberi il Palazzo Ducale dall’invasione teutonica e si organizzi semmai una mostra che colga la relazione fra l’arte masochista e suicidaria di Anselm Kiefer e la politica masochista e suicidaria della connazionale, quasi coetanea Angela Merkel (le cui scelte antinucleari faranno quest’inverno tremare di freddo la Germania, e speriamo solo la Germania).